Disinfezione dei Capannoni di Riproduttori
Hosam Amro, Senior Manager Technical Service, Cobb Europe LTD
Introduzione
L’igiene dell’allevamento è la chiave per iniziare e mantenere un gruppo di riproduttori sano. Una pulizia approfondita di un sito di riproduzione include non solo l’eliminazione dello sporco, della polvere e della lettiera ma anche dei vettori di malattia che possono rapidamente ricontaminare l’azienda. Quando tutte le superfici sono esenti da residui e pulite, il capannone avicolo deve essere sottoposto ad un processo di disinfezione per ridurre ulteriormente ed eliminare microorganismi che potrebbero costituire un rischio sanitario per i riproduttori accasati nel ciclo seguente. Per facilitare l’igiene e la sanitizzazione considerate l’adozione di un sistema ‘tutto pieno/tutto vuoto’ allevando un solo tipo o specie di avicoli in un allevamento.
Disinfezione
- Prima di utilizzare disinfettanti, tutto il personale deve dotarsi di indumenti protettivi puliti e controllare visivamente la pulizia di tutte le zone dell’allevamento. Questa ispezione va eseguita alla luce e dopo che capannone ed attrezzature si siano asciugati.
- La disinfezione va effettuata muovendosi dall’alto verso le pareti e quindi sul pavimento e dal fondo all’entrata del capannone. La maggior parte dei disinfettanti sono solubili in acqua e il contatto dura finché la soluzione applicata si asciuga. Disinfettanti schiumogeni possono aumentare il tempo di contatto dato che si asciugano più tardi, e conseguentemente anche l’azione antimicrobica del disinfettante è estesa. Un’appropriata applicazione dei disinfettanti ridurrà le cariche batteriche circa del 90%.
- Non esiste un singolo disinfettante migliore per tutte le situazioni. Il prodotto scelto deve essere validato in prove indipendenti contro gli agenti patogeni rilevanti nella regione. La maggior parte dei disinfettanti agisce meglio a temperature sopra i 20°C (68°F), ma diluizione e temperatura dell’acqua usata per la soluzione devono rispettare quanto raccomandato dal produttore.
- I disinfettanti sono influenzati negativamente dal materiale organico e vengono inattivati da pH estremi, residui di sapone e minerali nell’acqua. Soluzioni di disinfettante calde penetrano e disinfettano meglio di quelle fredde. Questo è importante soprattutto con le superfici porose. Bisogna assicurarsi che il disinfettante non sia corrosivo per le superfici su cui viene utilizzato.
- La formaldeide è un disinfettante chimico pericoloso e rappresenta un serio pericolo per la salute e la sicurezza. In situazioni dove i regolamenti locali ne consentono l’utilizzo e ve ne è la necessità, indossate equipaggiamento personale di protezione comprendente maschera respiratoria e abiti protettivi senza eccezioni.
- La formalina è un disinfettante ad ampio spettro che agisce in presenza di materiale organico. Si consiglia di utilizzare una soluzione finale al 4% (soluzione commerciale di formalina al 37.5% diluita 1:8 in acqua) e l’aggiunta di glicole propilenico alla soluzione di formalina che aumenta la capacità del vapore di formaldeide di penetrare pori e crepe. La fumigazione funziona meglio con un’umidità relativa del 70-80% e una temperatura nel capannone di 21°C (70°F). un’altra opzione è fumigare con tavolette di paraformaldeide. Le quantità richieste dipenderanno dalle indicazioni del produttore. Generalmente si spruzza a bassa pressione una soluzione di formalina sulle superfici mescolando parti uguali di formalina commerciale ed acqua, come passo finale di disinfezione di un capannone.
- Disinfezione dei pavimenti: è praticamente impossibile disinfettare pavimenti con lettiera. Un approccio comune è di girare i 10-15 cm di lettiera superiori e poi coprire l’intero pavimento con fogli di plastica e fumigare con formalina o bromuro di metile sotto la plastica. Il gas di formaldeide utilizzato su pavimenti con lettiera è efficace solo in superficie, la fumigazione non è in grado di incidere su patogeni in profondità di più di 2 cm.
Validazione
Per confermarel’efficacia della disinfezione di una struttura, bisogna raccogliere campioni batteriologici prima del nuovo accasamento. Il momento migliore per prendere un campione è due o tre giorni dopo la disinfezione quando tutte le superfici del capannone si sono asciugate. Comunque, la biosicurezza di un ciclo è mantenuta se il tempo tra il completamento di lavaggio e disinfezione e il nuovo accasamento è inferiore ai 14 giorni.
I campioni vanno valutati determinando la carica batterica totale per cm². Ci sono diversi sistemi validi di determinazione come il coltivare un campione direttamente su terreno, la conta su piastra di Petri o metodiche su terreni pronti. Di solito si richiedono 10 campioni presi dal capannone e dalle attrezzature. L’obiettivo di lavaggio e disinfezione è che tutte le superfici non abbiano una carica batterica totale superiore a 100/cm² e i campioni dal pavimento non più di 1.000/cm². la raccolta di campioni per Salmonella spp’ è più attendibile quando si passa su un’ampia superficie del capannone e dell’attrezzatura una spugna sterile imbevuta di acqua peptonata come arricchimento. Per Salmonella spp. la tolleranza è zero.
Conclusioni
Nelle normali condizioni di allevamento la sterilizzazione è impossibile, ma ogni possibile misura che aiuti a ridurre il rischio di infezione è utile. Integrare un programma di pulizia e disinfezione ben pianificato con una efficace biosicurezza rende più facile ottenere dei risultati di produzione soddisfacenti. Un’accurata pulizia e disinfezione tra i cicli è il primo passo verso l’ottemperanza alle regole sul benessere animale, al raggiungimento del potenziale genetico di una razza e all’ottimizzazione del profitto in base al potenziale dell’allevamento
Foto: Cobb-Vantress
Caption: Se si utilizza un disinfettante chicmico bisogna indossare l’appropriato equipaggiamento protettivo.
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Caption: Lasciate asciugare il capannone per 2 o 3 giorni prima di prelevare campioni e validare la vostra disinfezione
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Caption: Inoculazione su piastra per individuare il microorganismo
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